Ah, il mondo di Instagram! Dove ogni giorno ti raccontano che accumulare follower, like e visualizzazioni è direttamente proporzionale al tuo locale che si riempie di clienti entusiasti pronti a spendere.
Funzionano così i social, no?
Basta aprire Instagram e troverai sempre qualcuno pronto a spiegarti come craccare l’algoritmo di Instagram, come diventare virale, o ti invitano a scrivere nei commenti frasi del tipo #COPIAILMIOBUSINESS , promettendoti in cambio una guida gratuita per trasformare i tuoi social in una macchina da soldi.
E tu, povero imprenditore, già alle prese con mille problemi reali come bollette, fornitori e gestione del personale… ti ritrovi bombardato di favole su come Instagram sia l’unico modo per incrementare le tue vendite.
Di fronte a queste promesse è facile cadere nella trappola di acquistare corsi, seguire cosiddetti guru o, peggio ancora, affidare la tua gestione social ad agenzie che sono verticali solo sui social media. Si suppone che siano esperti, quindi dovrebbero sapere come fare il loro lavoro, giusto? Beh, peccato che spesso si perdano in strategie superficiali senza cogliere le vere esigenze del tuo business.
Tranquillo, non è colpa tua se l’impulso di seguire il social del momento ti ha spinto ad aprire il portafoglio in passato. In questo articolo SuperSEO ti racconterà come stanno davvero le cose e ti indicherà chi evitare per utilizzare al meglio Instagram o i social in generale. E non solo: scoprirai anche come pianificare campagne social su Instagram che siano veramente efficaci.
Il gatto e la volpe dei social: le due figure da evitare se hai un’attività locale
Ricordi la storia di Pinocchio che incontra il Gatto e la Volpe che, in cambio di cinque monete d’oro, gli promettono che sotterrandole sarebbe cresciuto un albero colmo di zecchini luccicanti? Ebbene, nel mondo dei social esistono figure simili, moderni Gatti e Volpi, pronti a prometterti montagne d’oro per pochi spiccioli.
Proprio come Pinocchio, molti imprenditori si lasciano sedurre da promesse di successo immediato sui social. Sono convinti che, seguendo i consigli di questi moderni ciarlatani, i loro profili social sbocceranno miracolosamente in alberi rigogliosi carichi di “zecchini d’oro” sotto forma di clienti e vendite.
L’Instagram Coach
Puoi trovare l’Instagram coach (ma cos’è l’Instagram coach? Immagina una ragazza con l’accento romagnolo in tailleur elegante che ti grida con entusiasmo: “Dài, puoi diventare virale! Basta crederci e comprare il mio corso!”), che ti vende una pillola magica. Dopodiché, teoricamente, dovresti riuscire da solo a raggiungere una seconda entrata mensile o addirittura guadagnare 10.000€.
Personaggi che spesso raccontano storie personali di rinascita e successo — erano baristi, meccanici o persone in difficoltà economiche che hanno creduto fortissimo in se stessi. Apri Instagram e vedrai centinaia di video di queste persone che ti vendono il miracolo social: la nuova El Dorado, dove con un loro corso da soli 397€ ti promettono di svelarti tutto su strategie, mindset, segreti e, perché no, talvolta ti offrono anche un set di pentole in acciaio inox.
Ma perché dovresti evitare questi corsi come eviteresti un bagno pubblico il 15 di agosto dopo un concerto? Perché i social sono solo la punta finale di una ben strutturata strategia di marketing! Esatto, hai capito bene: i social sono l’ultimo tassello. Se non hai nulla di autentico e distintivo da comunicare, se la tua offerta non è irresistibile o se non risolvi un problema specifico, non c’è corso che tenga. Non c’è strategia sui social che possa compensare la mancanza di una proposta di valore solida e ben definita.
Il Social Media Manager, la volpe dei social
Il social media manager è quella figura che oscilla tra una ragazza sempre in posa per il selfie perfetto e un hipster con manie di protagonismo. I più ti venderanno la viralità come se fosse l’unico parametro di riferimento che conta: “abbiamo raggiunto millemille persone” esclameranno “è un risultato fantastico!”.
I social media manager ultimamente si sono evoluti, un po’ come i Pokémon, trasformandosi da semplici programmatori di post in veri e propri registi di contenuti. La maggior parte di loro ti suggerirà di fare video, di renderti divertente e di sponsorizzare tutto per raggiungere quante più persone possibile.
E se manca un attore per il tuo video? Nessun problema, si offriranno volontari. Talvolta, nei feed, si vede più il social media manager che il prodotto da vendere.
Perché dovresti essere cauto nel scegliere un social media manager? Sebbene sia una figura fondamentale per il tuo business e la tua comunicazione, è spesso limitato nella visione generale della tua azienda. Poretto, mica è colpa sua, è nato “ridotto” ai soli social e tende a perdere di vista la strategia generale.
Instagram: come funziona veramente l’algoritmo nel 2024
Se sei arrivato a leggere fino a qui, ti svelerò un segreto che meriterebbe un articolo a parte — e chissà, forse in futuro deciderò di scriverlo.
Il segreto è che Instagram non è un social network nel senso tradizionale, ma una piattaforma di intrattenimento. Lascia che ti spieghi meglio: è il luogo in cui le persone vanno per staccare il cervello, scorrono tra i reel alla ricerca di qualcosa che le faccia ridere, emozionare, e di cui siamo completamente assuefatti.
Per Instagram, è cruciale quanto tempo trascorri sulla piattaforma e quanto i contenuti ti coinvolgono. Infatti, ti propone continuamente reel simili o con lo stesso format — potresti trovare gente che lava tappeti, gattini adorabili, cani divertenti o persone che smontano oggetti. Ed esistono due tipi di persone: quelle che controllano Instagram appena aprono gli occhi e quelle che mentono dicendo di non farlo.
Sei uno spettatore e come tale vieni trattato: il suo unico scopo è tenerti incollato allo schermo, grazie al rilascio sistematico di dopamina. E tu intanto speri di entrare nella testa del tuo potenziale cliente seguendo le indicazioni del social media manager che ti punta le luci addosso, quando l’unica volta che hai recitato è stato in quinta elementare alla recita… e facevi pure l’albero.
Viralità e like, utili come una carta Pokémon tarocca
Nella maggior parte dei casi i social senza le campagne sponsorizzate non servono a nulla. Questo perché i post, le storie e i reel, a meno che non vengano promossi attivamente dalla piattaforma attraverso un sistema complesso, raggiungono nella migliore delle ipotesi solo il 5% dei tuoi follower. Hai capito bene: se hai 100 follower e pubblichi qualcosa, allora solo 5 persone lo vedranno una volta sola, e allora tanto vale dimenticare i consigli di quei corsi che ti spingono a creare contenuti all’infinito… no?
Ecco perché è sì essenziale fare campagne sponsorizzate, ma con un criterio! Deve essere seguita una logica ben precisa, la stessa da sempre: far vedere il tuo Brand il più possibile su diverse piattaforme e ribadire sempre il tuo elemento differenziante!
I parametri SERI per le campagne sponsorizzate
Per i post
Persone raggiunte in un raggio massimo di 25 km e, ancor più importante, la frequenza. Questo termine non ti verrà mai detto da nessun social media manager e indica quante volte il tuo post viene visto dalla stessa persona. In un mare di contenuti, è fondamentale che il tuo messaggio si “impianti” nel cervello del consumatore. Scommetto che dopo anni sei ancora in grado di completare questa frase “Alle morbide Fruit Joy…” : questo perché l’hai vista centinaia di volte! La pubblicità si è evoluta, ma il suo principio base non è cambiato: entrare nella testa del tuo cliente riproponendo il messaggio più e più volte su diverse piattaforme.
Per i reel: tempo di visualizzazione e frequenza
Un reel può anche raggiungere migliaia di persone, ma quanta attenzione ricevono veramente? Ora i social media manager iniziano a sudare freddo e a cercare l’uscita di sicurezza più vicina. Quanti secondi è stato visto il mio video? Se 1000 persone lo vedono per un solo secondo, quanto è utile? E quanto è utile se la CTA appare al secondo 15? Avere 100 persone che vedono il tuo video per intero tre volte è molto più efficace di 1000 persone che lo guardano una sola volta per 3 secondi. Quindi, se cerchi un impatto duraturo e significativo, puntare sulla qualità dell’engagement piuttosto che sulla quantità di visualizzazioni casuali è la strategia vincente.
Strategia differenziata fra offensiva e difensiva
Molti pensano che la migliore strategia per le campagne social sia quella dell’attacco totale: mostrare il proprio post al maggior numero di persone possibile, indipendentemente dalla loro posizione geografica. Questo approccio, sebbene possa sembrare logico a prima vista, è in realtà paragonabile a sparare nel buio sperando di colpire un bersaglio. Per le attività con una forte componente locale, questa tattica si rivela spesso uno spreco di risorse.
La strategia davvero efficace si basa su un approccio differenziato tra offensiva e difensiva: utilizza Google per “attaccare”, intercettando chi cerca attivamente i tuoi servizi nella tua area, e i social media per “difendere”, consolidando la tua immagine e mantenendo il contatto con chi già conosce e apprezza il tuo lavoro. I social sono ideali per sfruttare il loro bisogno di distrazione e intrattenimento.
Esempio pratico: Se possiedi un negozio di parrucchieri a Imola, il primo passo è assicurarti di avere un sito web performante che appaia tra i primi risultati quando qualcuno cerca “parrucchieri donna Imola”. Dopo aver ottenuto visibilità su Google, difendi la tua presenza online sui social, sottolineando ciò che rende unica la tua attività.
7 Consigli pratici per una campagna Instagram efficace
- Usa diversi formati: sfrutta i reel, le storie e i post tradizionali per catturare l’attenzione in modi diversi.
- Targetizza il pubblico locale: concentrati su un raggio massimo di 25 km dalla tua attività, talvolta anche meno, per raggiungere persone che possono effettivamente visitare il tuo locale.
- Martella il target con frequenza: assicurati di raggiungere il tuo pubblico più volte per aumentare la probabilità che il messaggio si fissi nella loro memoria. Monitora la frequenza e il tempo medio di visualizzazione per ottimizzare l’efficacia dei tuoi messaggi.
- Usa il tuo volto se sei un libero professionista: mostrati nelle campagne. Le persone si ricorderanno più facilmente di te se possono associare un servizio o un prodotto al tuo viso.
- Mantieni uno stile coerente: usa sempre lo stesso stile visivo per i tuoi post, questo aiuta a costruire un’identità di Brand coerente e riconoscibile.
- Il tuo social media manager non deve fare l’attore: non utilizzare il tuo social media manager come protagonista dei tuoi video, perché potrebbe confondere il messaggio se la stessa persona appare anche per altri Brand, magari concorrenti.
- Concentrati su obiettivi concreti: il tuo obiettivo dovrebbe essere portare clienti fisicamente nel tuo negozio o ufficio. Non cercare la viralità per sé, ma utilizzala come strumento per aumentare le vendite reali.
Seguendo questi passaggi, strutturerai campagne social non solo capaci di catturare l’attenzione, ma anche di convertire in termini di traffico in negozio e vendite, distinguendoti dalla massa che punta solo ad aumentare il contatore delle visualizzazioni.
SoluzioneBRAND: perché siamo diversi
Ti ho esposto i rischi di affidarti esclusivamente alla gestione social da parte di un professionista o di acquistare un corso “generalista”. Capisco che in passato tu possa aver seguito questi percorsi, credendo ciecamente a un social media manager senza avere le conoscenze che ora invece possiedi.
Noi di SoluzioneBRAND agiamo come veri supereroi del marketing e ci opponiamo a questi approcci superficiali. Per noi, la gestione dei social è solo l’ultimo pezzo di un puzzle molto più ampio. Tutti i nostri clienti iniziano il loro percorso con un questionario dettagliato che ci aiuta a capire il punto di partenza e a delineare una strategia su misura.
Offriamo anche un corso social completamente personalizzato e one-to-one molto più approfondito rispetto a qualsiasi altro corso disponibile online. Il nostro corso è disegnato attorno alle tue esigenze specifiche, garantendo un’applicazione pratica e diretta.
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