“Il marketing”: sembra semplice, quasi innocuo e facile da applicare per tutte le persone che fanno il mio lavoro. In realtà rappresenta un immenso campo di battaglia fatto di analisi, strategie, emozioni e sfaccettature uniche.

Concentrandoci sul marketing pubblicitario, possiamo imbatterci in campagne standard, pensate per i classici canali comunicativi, le strategie di web marketing, che ragionano sui KPI (Key Performance Indicators) e sulle targetizzazioni e… il Guerriglia Marketing!

Si tratta di un elemento fuori da questi schemi, in cui la genialità fa da padrone perché è caratterizzato da quell’effetto sorpresa che nessuno si aspetta e che riesce in pochissimo tempo a cambiare le carte in gioco.

Come un vero supereroe.

Il Guerrilla Marketing, a differenza del marketing tradizionale, è quindi un colpo di genio, una guerriglia improvvisa, scioccante, che spesso ha anche un costo inferiore e induce nelle persone quell’ “effetto wow” che tutte le agenzie di marketing cercano.

Vuoi saperne di più? E che problema c’è: continua a leggere!

Il primo esempio di Guerrilla Marketing nel mondo

Per trovare il primo esempio di Guerrilla Marketing nel mondo non dobbiamo tornare troppo indietro nel tempo: era il 1994 e se sei un grande amante degli horror ti ricorderai sicuramente il film “The Blair Witch Project”, una pellicola ispirata dalla storia vera di alcune misteriose sparizioni a Blair.

Ecco, quella storia era stata completamente inventata: i responsabili della promozione del film nei tre anni precedenti l’uscita costruirono una campagna pubblicitaria con tanto di sito web che riportava rapporti di polizia, interviste di testimoni e ricompense a chi ritrovasse i tre studenti scomparsi nel nulla.

Nonostante le polemiche successive, la campagna fu un vero successo: il film che costò solamente 60 mila euro raccolse dal botteghino quasi 250 milioni di dollari. Visto il flop del sequel io credo proprio che sia stato merito del Guerrilla Marketing… e tu che ne pensi?

Il primo esempio di Guerrilla Marketing in Italia

Era il 26 luglio 2001 quando nel popolarissimo parco acquatico di Aquafan vengono ritrovati strani simboli disegnati sull’erba e una sostanza ignota. Intervengono i carabinieri, cominciano a girare figuranti travestiti da alieni, i curiosi in città aumentano e i mass media raccontano a gran voce che… l’Italia è stata invasa dagli alieni.

La verità, ovviamente, era un’altra: si trattava di una messa in scena studiata per lanciare la campagna promozionale “Riccione: Vacanze da Ufo”.

Anche in questo caso non mancarono le polemiche, ma il sindaco Imola non si scompose proprio per niente e pochi giorni dopo presentò nei dettagli la campagna insieme all’ideatore. A dieci anni di distanza l’ex sindaco ammise che non fu facile difendere la campagna dagli attacchi mediatici; oggi, invece, questo colpo di genio è diventato un caso studio del marketing moderno. Da quella volta, di ufo a Riccione non ne sono più arrivati… al contrario, i turisti furono molti di più rispetto agli anni precedenti!

I tre meccanismi celebrali del Guerrilla Marketing

Sicuramente hai già capito che la genialità è l’ingrediente principale del Guerrilla Marketing, ma come mai questa tecnica è così efficace agli occhi del pubblico? Andiamo a conoscere i 3 meccanismi cerebrali chiave che vengono attivati con una campagna di Guerrilla Marketing:

  • Effetto sorpresa: i fenomeni che scuotono il nostro sistema nervoso e ci emozionano fortemente hanno molte più probabilità di essere fissati nella parte del nostro cervello dipendente della memoria a lungo termine. A questo si associa anche una maggiore propensione a diffondere la notizia, creando un effetto boomerang e facendo diventare la campagna virale.
  • Attenzione selettiva: qui entra in gioco l’effetto noto come cocktail party, che spiega come le persone siano capaci di concentrarsi su uno stimolo “spegnendo” tutti gli altri attorno ad esso. Le attività di Guerrilla Marketing emergono dal tanto rumore tutto uguale…
  • Effetto Von Restorff : questo effetto, detto anche isolamento, spiega che davanti ad elementi simili le persone riescono a ricordare meglio quelli diversi, che hanno caratteristiche uniche e particolari.

Il Guerrilla Marketing non funziona più?

Se nei due casi visti precedentemente il Guerrilla Marketing ebbe grande successo nonostante le numerose polemiche, alcuni studiosi affermano che oggi, in un mondo dove tutti i Brand sono alla ricerca del “fattore wow”, è più complicato raggiungere il consumatore tramite messaggi originali e coerenti con i propri valori. Il pubblico è ormai saturo e con un livello di attenzione sempre più basso.

Io personalmente non sono d’accordo e credo che una strategia di Guerrilla Marketing che unisca genialità, analisi e applicazione dei valori del Brand non abbia nessun punto a sfavore, anzi: soprattutto oggi, dove il focus è sui contenuti digitali, un colpo di scena nella vita reale sarebbe veramente quell’effetto wow che ormai abbiamo perso da anni.

Ti faccio una domanda: tu cosa faresti se nel solito tragitto lavoro-casa (che percorri ogni giorno) ti trovassi di fronte un supereroe gigante che spara migliaia di palloncini con il logo di SoluzioneBRAND e una chiara scritta “Seguici sui social!”?

La risposta la conosciamo bene entrambi: follow, follow e follow!

“Le cose migliori, i momenti speciali, solitamente accadono spontaneamente, quando meno te li aspetti.”.
Marion Montgomery

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