Dopo “che ore sono?”, la domanda più gettonata al mondo sembra essere una e una sola:

“Ma serve veramente una laurea per fare loghi e volantini?”

Ciao imprenditore, io sono GRAPHIC Arrow, questo è il mio primo articolo e sembra proprio che voglia entrare a gamba tesa nell’argomento. In effetti… un po’ è così. Prima di tutto no, non serve una laurea per fare grafica: ve lo dice una laureata, una che ha studiato all’università per diventare progettista grafica ed editoriale. Ma lasciami finire il discorso e continua a leggere, perché c’è un “ma” grande, mooolto più grande di un A4 ;-P

Fare grafica non significa saper realizzare una comunicazione grafica

Chiunque si interessi al mondo della grafica, e qualsiasi età abbia, ha a sua disposizione centinaia di strumenti per auto-istruirsi in questo campo: tutorial gratuiti, corsi online e offline e così via. Allo stesso tempo, chiunque si interessi al mondo della grafica può ottenere risultati in poco tempo, grazie alle nuove tecnologie e all’AI (Intelligenza Artificiale).

Chiunque, quindi… può fare una grafica.

Allora dove sta la fregatura?

Chiunque può fare una grafica, ma non comunicazione grafica. Ed ecco che subentra la mia figura.

Ad oggi essere progettisti grafici non significa più sapere togliere i brufoli e le rughe con Photoshop o scegliere un font carino, magari con qualche ombra o effetto. Progettare implica uno studio, una conoscenza dell’ambito in cui ci si muove e del tema che si tratta (che può variare, da un lavoro commissionato all’altro) e ha come obiettivo la creazione – nel mio caso – di contenuti pubblicitari o di comunicazione che siano efficaci.

La fortuna di lavorare nell’ambito grafico permette non solo di creare materiali utili: spesso è proprio il contrario, perché lascia la libertà (che deve essere ben dosata) di unire l’utile al bello, o meglio, a ciò che appaga la vista.

Ma anche qui, la combo utile+appagante può raggiungere il massimo delle sue potenzialità solo se il tutto è coerente con i valori della figura che sta a monte: il cliente/Brand che ha commissionato il lavoro.

Insomma: sono tanti pezzi di un puzzle che bisogna assemblare e, come nella vita reale, bisogna testare e fare prove finché il “disegno” finale non è quello giusto. Bellissimo eh, ma chi davvero è del mestiere (e ha studiato per farlo)… sa anche che non è mai una passeggiata.

Formazione

Una base culturale legata allo studio dei principi dell’arte, dell’accostamento dei colori e del loro significato e della semiotica agevola il processo di creazione. La formazione è importante e deve essere coltivata: il mondo della comunicazione grafica è talmente vasto che conoscerne tutti gli aspetti richiede tempo, ma la conoscenza complessiva permette di avere davanti agli occhi tutte le opzioni possibili.

Una volta convinti della strada che si vuole intraprendere, il viaggio non è finito e anzi, è solo all’inizio: decidere il ramo che più intriga invoglia a scoprire tutti i segreti del caso e a rimanere in costante aggiornamento.

Progettisti VS AI

Il mondo di oggi corre a una velocità supersonica e, se non si rimane al passo con i tempi, nulla da fare: si perde il treno. Basti guardare l’avvento dell’AI in quasi tutti gli ambiti della vita e della quotidianità. Anche nel mio mondo l’Intelligenza Artificiale è arrivata e, per un attimo, abbiamo tutti temuto che ci rimpiazzasse completamente. Ormai non si può tornare indietro e come per ogni nuova invenzione… bisogna adattarsi.

Ma perché non bisogna lasciare tutto nelle mani di una “macchina”?

Per quanto le grafiche – ancor prima dell’intervento dell’AI – siano digitali, l’intervento umano è fondamentale principalmente perché sono il nostro pensiero e il nostro modo di dialogare che rendono efficaci le creazioni dell’intelligenza artificiale.

Indole

Un’indole artistica sicuramente aiuta, semplifica e alleggerisce le azioni da compiere, ma non può sostituire la capacità di apprendimento e di utilizzo degli strumenti che permettono di raggiungere i risultati finali.

La propensione alla creatività spinge a non accontentarsi e ad andare oltre i propri limiti. Non basta avere l’idea vincente, ma è necessario coltivarla e approfondirne le sfaccettature: solo dopo averla sviluppata, scomposta e ricomposta, allora è il momento di decidere la giusta declinazione. Tutto questo comporta anche una forte flessibilità e apertura mentale, per lasciare aperte tutte le porte, anche quelle a cui non siamo abituati.

Valore

Quante volte si viene screditati per aver scelto questo mestiere, che appare leggero, divertente, creativo e nulla più. Io, in qualità di GRAPHIC Arrow, ne ho sentite tante sul mio superpotere!

Si tratta in realtà di un mestiere con complessità e aspetti nascosti che, se presentato con felicità e leggerezza, vuol solo dire che lo si fa con il cuore. Il lavoro dei progettisti grafici ha un valore , che non si dimostra con un caso vinto in tribunale o con un intervento impeccabile in sala operatoria, ma che dà i suoi frutti con il passare del tempo e solo se fatto con criterio . Occhio quindi a chi scegli per realizzare le grafiche del tuo Brand.

E chissà cosa direbbe tuo cugggino se leggesse questo articolo…

Chiunque può disegnare un logo. Ma non tutti sanno disegnare il logo giusto.

David Airey

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