Hai iniziato a pubblicare con costanza. Hai messo impegno, idee, anche un po’ di budget. Hai seguito i consigli giusti, studiato i trend, pianificato i contenuti. E alla fine… boom: le visualizzazioni iniziano a salire e i numeri sembrano promettenti.

Eppure qualcosa non torna: nonostante tutto quel movimento, nessuno ti scrive, nessuno compra, nessuno sembra davvero interessato a quello che offri.

E allora ti chiedi:
“Ma tutta questa gente che mi ha visto… perché non acquista i miei prodotti o servizi?”

La risposta, per quanto fastidiosa, è questa: le visualizzazioni — da sole — non significano niente! Sono facili da inseguire e bellissime da vedere, ma nella maggior parte dei casi sono una bolla: se non sai leggerle per quello che sono, rischi di rincorrere il nulla.

Ti spiego di più nell’articolo di oggi: continua a leggere!


Il grande inganno delle “view”

Le view sono ovunque: YouTube, Instagram, Facebook, TikTok… Ovunque pubblichi qualcosa, c’è un numerino che sale. Lo guardi, lo aggiorni e ti entusiasma, ma quel numero non racconta quello che pensi.

Una visualizzazione non dice che qualcuno ti ha davvero guardato, anzi: in molti casi, non dice nemmeno che la persona si è accorta della tua esistenza. Perché? Perché…

Ognuno decide cos’è una “view”

Ogni piattaforma ha il suo modo (molto conveniente) di contare una visualizzazione. Vediamole tutte:

  • TikTok, Instagram e YouTube Shorts ragionano così: nel momento in cui comincia il video, viene registrata una view (anche se l’utente ha fatto scroll dopo mezzo secondo!)
  • Su Facebook, se un’immagine o un testo è comparso mentre scrollavi, diventa una view (anche se non l’hai letto!)
  • Per Twitter/X, invece, ogni post che scorre nel tuo feed conta come visualizzazione, a prescindere che tu l’abbia aperto o meno.

Assurdo, eh? Ecco: eppure, molte “view” funzionano esattamente così!

Perché le view ci ipnotizzano

Qualche postilla di psicologia non può mancare: l’ossessione da view deriva da un meccanismo psicologico che si chiama social proof, ed è l’idea che se tanta gente ti guarda, allora devi valere qualcosa. È lo stesso meccanismo che ci fa scegliere il ristorante affollato invece di quello vuoto.

Il cervello associa numeri al valore. Hai presente quella sensazione strana quando apri Instagram, TikTok o YouTube e vedi che un tuo contenuto “ha fatto numeri”? Quella piccola scarica di entusiasmo non è solo marketing, è biochimica cerebrale!

Ogni volta che riceviamo una notifica, un like, una visualizzazione in più, il nostro cervello rilascia dopamina, la stessa sostanza coinvolta in premi, ricompense e gratificazioni. In parole povere, il nostro cervello interpreta una view come un premio: per questo, quando i numeri salgono, ci sentiamo più validati, più considerati e più apprezzati. Per questo le view sono così seducenti: misurano autostima!

Il problema è che queste visualizzazioni spesso non significano nulla, e ci ritroviamo a rincorrere gratificazioni finte con effetti reali: frustrazione, confusione e la sensazione di “non essere mai abbastanza”.


Perché le piattaforme ti vendono fuffa con le view

In ogni caso, va ammesso: le view fanno scena, sono numeri gonfi, facili da mostrare e ancor più facili da vendere… perché impressionano creator e advertiser, facendo sembrare tutto più grande di ciò che è.

Se, però, una piattaforma decidesse di contare solo le visualizzazioni vere — quelle in cui una persona ha guardato, ascoltato, interagito — i numeri si sgonfierebbero come un palloncino bucato. A questo punto, si continua a giocare con le regole citate poco fa: le metriche pubbliche si dilatano e si costruisce una narrativa che fa comodo. Si bara, insomma… Ma con stile!


Allora, che numeri contano davvero?

Se le visualizzazioni sono solo un rumore di fondo, cosa dovresti davvero tenere d’occhio quando pubblichi qualcosa online? Prima di risponderti, ricorda: non ti serve sapere quanta gente è passata davanti al tuo contenuto, ma quanta si è fermata ad ascoltarti!

Ora: ci sono alcuni numeri chiave che iniziano a raccontarti davvero se stai andando nella direzione giusta: ecco quali!

  1. Tasso di interazione (engagement rate)
    Un like, un commento, un salvataggio, una condivisione: le vere “strette di mano” digitali che ti dicono chi si è fermato e chi ha trovato valore nel tuo contenuto.
  2. Tempo di visualizzazione o permanenza
    Se pubblichi un video, guarda quanti secondi vengono guardati. Se è un post lungo, verifica quanto resta l’utente sulla pagina. Maggior tempo di permanenza significa maggior attenzione, parametro importantissimo oggi.
  3. Click-through rate (CTR)
    Controlla quante persone hanno cliccato su un link che hai inserito nel contenuto: se nessuno clicca, magari ha attirato sguardi… ma non ha acceso interesse.
  4. DM, commenti significativi, richieste dirette
    Se ricevi domande da parte di qualche utente, facci caso: è oro puro, perché l’engagement è relazione!
  5. Conversioni reali
    Tieni conto di quante persone, dopo averti visto, hanno fatto un’azione concreta (iscrizioni, acquisti, prenotazioni, richieste di preventivo…). Questa è la metrica regina.


Essere visti non basta più

Oggi l’obiettivo non è più semplicemente farsi notare, ma far capire a chi ci guarda che ciò che offriamo gli è utile e rilevante. Significa trasmettere, in pochi secondi, che siamo la persona giusta per risolvere un problema reale… E questo non accade per caso, per un contenuto che va virale!

Succede quando il tuo messaggio è chiaro, il tuo posizionamento è solido e la tua strategia sa esattamente a chi vuole parlare e perché. Senza queste fondamenta, anche un milione di visualizzazioni rischia di essere solo rumore. 

E ora, la vera domanda da farsi è… Perché nessuno sceglie me?

 

 

Vuoi iniziare a vedere numeri che contano?

Se continui a fare view ma nessuno compra, nessuno ti scrive, nessuno capisce davvero cosa fai… Allora è il momento di cambiare qualcosa, di fare il salto di qualità.

Possiamo aiutarti noi in questo: costruiremo per te una strategia personalizzata sul tuo Brand, che parla al pubblico giusto e trasforma i tuoi contenuti in strumenti reali di crescita.

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P.S. Fatti notare… ma da chi conta davvero: inizia oggi!

Ciò che otteniamo dai social media non è attenzione vera, ma microdosi di dopamina. E questo ci rende dipendenti da numeri che non significano nulla.

Anna Lembke

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