Il tuo sito aziendale rispetta le normative sulla privacy?

Qualche settimana fa, il garante sulla privacy si è espresso in maniera negativa sulla legalità di Google Analytics. Una comunicazione le cui ripercussioni potrebbero impattare in modo importante sull’attività degli imprenditori e liberi professionisti che possiedono un sito internet. Google Analytics è tra gli strumenti di tracciamento più utilizzati (se non il più utilizzato) in Italia per monitorare visite, fonti del traffico e statistiche di ogni tipo.

Proprio per la capacità di Google Analytics di tracciare in maniera molto efficace i dati degli utenti risulterebbero non conformi con le modalità di trattamento dei dati personali racchiusi nella famosa legge GDPR, in vigore ormai da anni nel territorio europeo. Il motivo che ha reso Google Analytics illegale è da ricercarsi nel trasferimento delle informazioni oltreoceano, verso server situati negli Stati Uniti, senza adeguate garanzie sulla loro tutela.

Tra i dati sensibili c’è anche l’indirizzo IP dei visitatori, considerato a tutti gli effetti un dato molto personale. La sentenza che ha reso Google Analytics illegale in Italia arriva dopo una istruttoria lunga e complessa. Il pronunciamento è in linea con quelli già registrati in Austria (nel dicembre 2021) e in Francia (nel febbraio 2022), e non è escluso che altri paesi europei possano esprimersi nello stesso modo.

La responsabilità di chi possiede un sito internet con Google Analytics

Allo stato attuale, se possiedi un sito internet con Google Analytics installato, secondo quanto stabilito dall’autorità non stai garantendo la privacy dei tuoi utenti, e la responsabilità è tua, non di Google. È proprio questo il punto: l’intervento del Garante è rivolto ai gestori dei siti Web, chiamando in causa direttamente loro e non il gruppo di Mountain View. È sul tuo capo, e non su quello di bigG, che pende la responsabilità di non affidarsi a strumenti ritenuti conformi alle normative vigenti.

“Il sito Web che utilizza il servizio Google Analytics (GA), senza le garanzie previste dal Regolamento UE, viola la normativa sulla protezione dei dati perché trasferisce negli Stati Uniti, Paese privo di un adeguato livello di protezione, i dati degli utenti.”

La stessa Google è a conoscenza del fatto che qualcosa deve cambiare. Lo testimonia il messaggio mostrato in cima alla dashboard del servizio che anticipa il passaggio dalla Universal Analytics a GA4. L’obiettivo è proprio quello di adottare modalità di raccolta e analisi più attente alle esigenze privacy degli utenti.

Come mettere il tuo sito a norma di legge

Come ti ho raccontato qualche riga più in alto, Google ha messo a disposizione uno strumento di tracciamento dei dati tutto nuovo, studiato apposta per essere a norma e evitarti multe economicamente importanti: si chiama Google GA4 e grazie al suo sistema di tracciamento rispetta tutte le linee guida del garante della privacy.

Quindi… se possiedi un sito internet, passa il prima possibile a GA4!

“Il problema più grande di quest’epoca elettronica riguarda la privacy.”.
Andrew Stephen Grove

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