Ciao, appassionato di marketing o imprenditore: insomma, chiunque tu sia… Benvenuto nell’articolo di Plastic MEDIA!

Oggi il tuo fidato supereroe è qui per raccontarti la straordinaria storia che ha scosso l’universo del Marketing Digitale. Preparati a un viaggio avvincente nella terra del pandoro-gate di Ferragni e Balocco, dove etica e strategia si scontrano… senza esclusione di colpi.

Di certo ne avrai sentito parlare, e avrai osservato la faccenda con gli occhi del consumatore medio: ti presto i miei occhiali per guardare più da vicino, o meglio… con le lenti che indossiamo noi supereroi del Marketing.

Il pandoro-gate: una missione di Marketing segreta

C’era una volta il Natale 2022, quando la paladina delle influencer italiana, Chiara Ferragni, in collaborazione con il famoso Brand Balocco, decide di lanciare una campagna pubblicitaria dai nobili obiettivi. Con il suo pandoro griffato “Pink Christmas”, la missione sembra chiara e limpida: chi acquista il pandoro, contribuirà a sostenere l’ospedale Regina Margherita di Torino, perché parte del ricavato della campagna andrà, appunto, in beneficenza.

O forse no.

Così pareva, in principio, ma… un plot twist scuote il mondo: la donazione al Regina Margherita era completamente scollegata dalla campagna in essere, perché era già stata effettuata. Balocco (lui e solo lui) aveva donato 50.000€ ancora prima della collaborazione con la Ferragni.

Questa rivelazione giunge quindi come una tempesta improvvisa, scuotendo a suon di tweet, re-post, articoli di giornale, commenti e chi più ne ha più ne metta… non solo l’Italia, ma addirittura una parte del globo.

Entra in scena l’Antitrust

A questo punto, l’Antitrust scende in campo, armato di giustizia e rigore, imponendo una sanzione da un milione di euro alla Ferragni e di 400.000€ a Balocco per pubblicità ingannevole.

Chiara risponde con un video di scuse in perfetto stile pietas su Instagram: una tuta non in palette (se vogliamo citare i principi dell’armocromia), struccata, mezza spettinata, piangente… insomma, una casalinga di Voghera.

Si racconta triste per l’accaduto: nel video si scusa, promette nuove donazioni, parla di “errore di comunicazione”, dice che impugnerà la sentenza perché esagerata. Una mossa che convince qualcuno, che vede il video come un atto di redenzione, ma che i più trovano una messinscena… come un passo strategico.

Ed è qui che entra in gioco la mia visione da supereroe del Marketing: la reputazione online è un bene prezioso, e proprio per la sua preziosità è anche estremamente vulnerabile, da difendere con onestà e sincerità. E a buon intenditore…

L’alleato Fedez e l’intervento del magistrato

Nella tempesta mediatica, non può certo mancare l’ingresso di Fedez, alfiere della difesa dei Ferragnez. Con le sue parole sfida i media e sostiene la moglie, dimostrando che, nella vita come nel Marketing, le alleanze e le difese strategiche sono fondamentali.

Si legge invece, da qualche parte sul web, l’intervento di un magistrato che dichiara la regolarità della campagna pubblicitaria, prevedendo quindi un possibile archivio del caso. Ma quindi… si parla o no di scorrettezze?

Pareva non ci si capisse più nulla, e questa confusione non ha fatto altro che dimostrare l’incapacità di molti di distinguere la giustizia legale da quella della gogna mediatica.

La reazione a catena sul Brand

Come una reazione a catena, il caso scuote l’universo dei Brand rappresentati, per un motivo o per l’altro, dalla Ferragni. Grandi nomi come Safilo e Coca-Cola decidono di ritirarsi proprio affinché il loro marchio non venga associato all’influencer italiana, ricordando che ogni collaborazione deve essere basata su valori solidi e trasparenti.

Perché nel mondo del Marketing, proprio come avviene in quello dei supereroi, ad ogni azione corrisponde una reazione.

Prima il silenzio, poi il grande ritorno della Ferragni

Dopo un periodo di silenzio stampa (tattica o vera riflessione?), la Ferragni torna sui social incontrando qualche follower in meno di quanti ne aveva lasciati. Torna, però, rinnovata: la sua immagine pare diversa, probabilmente anche grazie all’intervento dell’agenzia di comunicazione Community specializzata in risollevare-le-sorti-di-casi-di-declino-e/o-fallimento. Basti pensare che si tratta dello stesso team che ha gestito Parmalat dopo il crack o la Juventus del post-Calciopoli.

Chiara, come una fenice che risorge dalle ceneri, ha dimostrato la sua resilienza. Il suo ritorno sui social media è un messaggio carico di significato, un simbolo della sua capacità di trasformare le avversità in opportunità. O almeno così, per il momento, pare. Ora, con il mondo che osserva attentamente, ci si chiede quali saranno le prossime mosse in questo intrigante gioco di scacchi.

In attesa di scoprirlo sorge però spontanea una riflessione cruciale: è davvero possibile riscrivere la propria storia e riconquistare la fiducia del pubblico?

La forza del Marketing etico

Questa saga ci ha insegnato che nel nostro universo, l’etica e la trasparenza sono più di semplici parole: sono la nostra super forza. Ogni campagna, ogni messaggio, ogni collaborazione deve essere intrisa di questi valori.

E ricordati sempre, che tu sia un appassionato del marketing o un imprenditore, che da grandi poteri derivano grandi responsabilità.

“La reputazione è una candela, della quale il fumo persiste anche dopo che è spenta”.

Baltasar Gracián

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